di Francesca Lancini
sette (inserto Corsera) 16 dicembre 2010

Il mondo potrebbe fermarsi alle cinque del pomeriggio, come l’orologio del Cappellaio Matto che passa il tempo a festeggiare il suo non compleanno con una tazza di tè. Ma il tè non è solo una favola, è la bevanda più bevuta al mondo dopo l’acqua. (..)

Apprezzare il tè come gli autori del Novecento è un privilegio che richiede tempo. Per una tazza di caffè i minuti si contano sulle dita di una mano, si prende in piedi e si scorda presto, come una medicina. Invece 'il tè si sceglie' (..) 'è un atto egoistico e non una scorciatoia come il caffè'.
Si dice che ogni tè dovrebbe avere la propria teiera, ma ne bastano tre: una per i verdi, una per i neri e una per i profumati; chi si vuole togliere lo sfizio poi può comprarne una quarta, per i tè bianchi. La terracotta, l’argento, il peltro e la ghisa sono adatti ai tè forti come il Ceylon e l’Assam, mentre la porcellana è ideale per quelli più leggeri, come i tè verdi e l’Oolong. La teiera va scaldata prima di mettervi le foglie, che una volta introdotte vanno lasciate libere e poi filtrate allo scadere dei minuti necessari all’infusione, diversi per ogni tipo di tè.
Zucchero, latte, limone: i puristi dicono che sono vietati nel tè verde e ammessi in quello nero, ma i gusti non si discutono, l’importante è imparare ad apprezzare il tè. Perché? Per fare un favore a se stessi, bere del tè è un atto egoistico, regalarlo invece significa avere avuto cura di una persona e scegliere qualcosa solo per lei (..)

E a Milano? - 'La cultura del tè è scarsa in tutta l’Italia, non solo qui al Nord'- dice Luisa Fabbi de L’essenza del the - 'regalarlo significa diffondere questa passione e far avvicinare le persone'- Esistono corsi per diventare tea tester, tea sommelier, tea trader, maestro di cerimonie o semplicemente per sospendere la credenza che il tè sia solo in forma di bustine e serva come sollievo allo stomaco dopo le grandi abbuffate. (..)

regalixteSette122010.pdf