Gli antiossidanti contenuti nel tè nero, ossia quello classico, possono proteggere chi fuma dal rischio di enfisema e, in più aiuta a disintossicare l’organismo.
Il tè nero e le sue proprietà disintossicanti e potenzialmente curative sono state oggetto di studio e dibattito alla Conferenza tenutasi questa settimana a Nuova Delhi (India) dal titolo Health and Longevity Through Chai: The Wonder Beverage, e organizzata dalll’International Life Sciences Institute-India (ILSI-India), con il sostegno di Tea Board, il National Institute of Nutrition e il National Tea Research Foundation. Qui, scienziati internazionali e provenienti da molte parti del mondo si sono riuniti per presentare i risultati di studi e ricerche e discutere sulle qualità e proprietà medicinali del tè.
Tra i vari benefici che può apportare il consumo di tè, ce n’è uno che riguarda direttamente i fumatori. Secondo Koustubh Panda, capo del dipartimento di biotecnologia dell’Università di Calcutta e direttore Occidentale Bengala Biotech Development Corporation (WBBDC), assumere regolarmente tè nero può essere una misura preventiva per i fumatori che sono a rischio di contrarre l’enfisema polmonare. Una patologia poco nota al grande pubblico ma che si attesta al quarto posto nel mondo come causa di morte.
«Il novanta per cento delle vittime di enfisema sono fumatori di sigarette – sottolinea Panda – Gli antiossidanti presenti nel tè nero possono prevenire l’ossidazione indotta dal fumo di sigaretta nelle proteine del polmone e protegge quindi contro l’enfisema».
Lungi dal supportare il vizio del fumo, il consiglio di bere tè non deve essere inteso come una scappatoia, sottolineano gli scienziati. Evitare di fumare è sempre la cosa migliore che si può fare. Tuttavia, il tè «può agire come un salvatore per tutti coloro che non hanno la forza di volontà per dare un calcio al vizio. Tuttavia, questa ricerca non vuole incoraggiare le persone a iniziare a fumare», ha aggiunto Panda.
Tra gli altri studi presentati alla Conferenza ce n’era anche uno che mostrava come chi ha l’abitudine di bere cinque o più tazze di tè al giorno avesse un rischio significativamente minore di essere vittima di un ictus.
rif. LeiWeb 14/10/2011
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