La verbena pianta perenne appartenente alla categoria delle verbenacee, che si trova spesso allo stato selvatico ed ha dimensioni contenute (in genere non supera i 60 cm). Il fusto è piccolo ma molto resistente, infatti sostiene un fogliame abbondante e agglomerati floreali di un certo peso.
I fiori, che rappresentano la componente più pregiata, si caratterizzano per il colore lilla chiaro. Alcune varietà presentano tonalità tra il bianco e il rosa pastello e il tenue.
E' una pianta conosciuta e coltivata da millenni. Attualmente le sue applicazioni sono di natura erboristica e – più raramente – gastronomica. In passato, però, veniva impiegata soprattutto per i riti sacri.
Si declina in molte varietà, tuttavia vale la pena decantare le proprieta della verbena officinalis o verbena comune.
PROPRIETà:
Si distingue, al pari di molte altre piante floreali, per le proprietà sedative e moderatamente ansiolitiche.
Può essere, pertanto, considerato un buon calmante e un eccellente antistress. In particolare l’aroma dell’olio essenziale di verbena favorisce anche il buonumore e la concentrazione.
Ma le capacità terapeutiche della verbena non finiscono qui, infatti si fa apprezzare per le sue proprietà antinfiammatorie e antisettiche, che risultano utili per il contrasto alle affezioni dell’apparato respiratorio superiore, come il mal di gola.
Le sue capacità analgesiche sono nella media, ma comunque utili in caso di artrite. L’impiego della verbena rappresenta un rimedio tradizionale anche per il prurito e persino per le bruciature leggere.
L'utilizzo della verbena non è stato approvato per alcun tipo di applicazione terapeutica. Tuttavia, in virtù del suo contenuto di glicosidi iridoidi, non è raro che questa pianta venga impiegata come rimedio astringente.
Alla pianta vengono anche attribuite proprietà analgesiche, antinfiammatorie, antitussive e galattogoghe.
Inoltre, sulla verbena sono stati svolti interessanti studi per indagarne le potenziali attività antitumorali. Da una delle ricerche condotte su animali, è emerso che l'estratto di verbena esercita un'attività antineoplastica inibendo la proliferazione delle cellule maligne, benché il meccanismo esatto con cui ciò avviene non sia ancora stato del tutto chiarito.
Un altro studio ancora, invece, ha dimostrato che l'olio essenziale di verbena è in grado di favorire l'innesco del meccanismo apoptotico nelle cellule maligne di pazienti malati di leucemia linfocitica cronica. Il maggior responsabile di quest'attività sembra essere il citrale contenuto nell'olio essenziale della pianta e il meccanismo con cui viene indotta l'apoptosi pare sia correlato all'attivazione della pro-caspasi 3, ossia all'attivazione di uno degli enzimi coinvolti, appunto, nell'apoptosi cellulare.
Un altro interessante studio, invece, ha messo in luce le promettenti proprietà neuroprotettive esercitate dall'estratto di verbena, ipotizzandone un possibile futuro utilizzo nel contrastare la degenerazione neuronale che si verifica nei pazienti affetti da morbo di Alzheimer.
Tuttavia, nonostante tutti i risultati incoraggianti ottenuti, sono necessari ulteriori e più approfonditi studi clinici prima che l'utilizzo della verbena, o dei suoi estratti, possa essere approvato per le sopra citate applicazioni mediche.
Rif. https://www.my-personaltrainer.it/erboristeria/verbena.html
https://www.nonnapaperina.it/2021/09/la-verbena-una-pianta-officinale-dalle-mille-proprieta/